Il mobile italiano è in ogni epoca, e quale che sia la sua espressione, ispirato dal sentimento dell'arte.

storia del mobile specchiera veneziana

Se ci poniamo davanti a una specchiera, in ipotesi del mirabile Settecento veneto, siamo tentati da un paragone facile ma pertinente. Diciamo allora che, a rigore, ogni pittura è uno specchio, posto che il processo creativo del pittore si riflette nell'immagine visibile sulla superficie dipinta. Ma subito dobbiamo aggiungere che l'antiquariato ossia il commercio di oggetti antichi di ogni genere, fra cui vanno considerati non soltanto i dipinti e le sculture, ma anche i mobili, i libri, i manoscritti e via dicendo non deve essere valutato alla stregua del transitorio gusto e della labile moda: opere di artisti come il Vasari, il Garofalo, il Reni e perfino dei grandi maestri del Rinascimento si sono viste col tempo superate nei prezzi dai primitivi o dagli impressionisti, e non per questo diventano secondarie le esigenze pratiche del collezionismo.

Il mobile antico deve infatti entrare nella casa come un prezioso arredo: se è un quadro, il suo soggetto non potrà mancare di pregio e di attrattiva, e l'attribuzione sarà autentica; trattandosi di un mobile, le sue dimensioni devono essere ragionevoli, ma anche in questo caso la provenienza deve essere autentica, ancorché non firmata: le rielaborazioni, le riduzioni, le trasformazioni che rasentano il falso sono artisticamente mortificanti, per chi acquista e conserva o semplicemente per chi guarda.

Alla domanda se esistano criteri di valutazione d'un oggetto antico, nella fattispecie di un mobile, si può solo rispondere obiettivamente che occorre tener conto dei differenti requisiti che gli oggetti presentano agli occhi dell'acquirente: la rarità, l'effetto decorativo, la qualità specifica, l'originalità e infine la possibilità di formare "collezione".

storia del mobile console

Nel parlare della rarità che attribuisce tanto prezzo all'oggetto, un antiquario era solito ripetere: "Bisogna che un oggetto sia raro, abbastanza raro ma non troppo". Un oggetto piacevole incontra sempre il gradimento del pubblico. 

La qualità non è mai fuori moda: questa è la formula che gli amatori hanno sperimentato senza subire sorprese. E chiaramente la formula applicabile agli oggetti antichi ed è il caso appunto non solo dei quadri ma anche dei mobili esistenti in numero sufficientemente elevato per poter essere messi a confronto. Secondo che si tratti dell'opera di un artista o di un artigiano, e secondo le epoche, la qualità si giudica dalla forza espressiva e dalla perfezione dell'esecuzione. La qualità può essere considerata a tre livelli: corrente, buono, ottimo. L'apprezzamento della qualità rappresenta in generale, con lo stato di conservazione l'elemento fondamentale per la stima d'un mobile antico.

L'effetto decorativo è una virtù relativamente recente, se vogliamo considerare il mobile quando impone la sua presenza con valori piuttosto dimostrativi: aspetto sculturale, colore attraente o materia pregiata.

storia del mobile poltrona

Ma non si dimentichi che molti mobili fabbricati in una determinata epoca per l'ambientazione di quell'epoca possono oggi essere messi in evidenza in un interno, indipendentemente dalla loro destinazione originale. A questo punto conviene orientarci verso un criterio di catalogazione dei mobili antichi diverso dai soliti: non affidiamoci al carattere, struttura e agli ornati singoli e diversificati; andiamo alla ricerca di un armadio del Cinquecento e guardiamo se è piemontese o toscano; di una console del Settecento e guardiamo come il sovrastante specchio è lavorato; di una poltrona veneziana e guardiamo la linea armoniosa dei braccioli.

...e quì di seguito ALTRI CONSIGLI UTILI: