Prima di stabilire se un credenza antica possa contestualizzarsi bene in un ambiente moderno dobbiamo caprine la storia, gli stili e gli utilizzi nel passato.
La credenza è un mobile a ripiani su cui generalmente si ripone il vasellame.
Assunse la forma che ha conservato sino ai giorni nostri salvo alcune varianti tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento e appare nei successivi secoli XVII e XVIII in esemplari che dimostrano l'alto livello artistico dei mobilieri italiani.
Firenze mantenne con fermezza la sua preminenza. Vi furono certamente artisti di chiara fama che fornirono disegni per credenze e ne eseguirono le decorazioni scolpite e dipinte; ma nonostante le attribuzioni stilistiche i mobili firmati sono documentabili solo in epoche a noi più vicine.
Col tempo la linea delle credenze, da bassa larga, si fece più alta; i pannelli degli sportelli si allungarono. Ogni mobile provinciale reca il segno dell'evoluzione del gusto che dalla Toscana si irradia nelle altre regioni. Possiamo notare che nel Rinascimento compaiono credenze in cui prevale il gusto monumentale: le colonnine abbinate, i capitelli, l'ampio aggetto del basamento e delle cornici sono i segni dell'ispirazione alle architetture classiche cinquecentesche.
Da luogo a luogo e da epoca ad epoca, la credenza assume strutture nuove, seguendo l'influenza di abitudini e gusti in costante evoluzione: come del resto accade per tutti i mobili che si modificano di secolo in secolo.