Specialmente i mobili in stile direttorio e i mobili in stile consolato sono strettamente connessi con il momento storico e con il luogo di origine, esprimendo, in modo chiaro e definitivo, la mentalità, la sensibilità e il gusto della nuova classe borghese formatasi dalla rivoluzione francese.

vendita mobili stile impero

Il linguaggio che connota tali stili di mobili antichi rispecchia appieno la nuova mentalità pratica e funzionale e la decorazione desunta dal mondo antico non si arresta al mondo greco e romano, ma a seguito della campagna di Egitto, della scoperta della stele di Rosetta, dell'apertura mentale dei nuovi governanti a tutte le forme, anche esotiche, dell'arte, riesce a riappropriarsi dei vari linguaggi espressivi.

Nel mobile, perciò, si ritrovano geroglifici, sfingi alate, simbologie consolari dell'arredamento dell'antica Roma, "Vittorie", corone d'alloro, amorini e palmette con abituale frequenza.

I mobili in stile impero e più in generale lo stile stesso ha maggiore spessore e maggior peso culturale, per questo fu anche maggiormente propagandato all'epoca e particolarmente ricercato oggi di fatto la vendita di mobili in stile impero è particolarmente apprezzata.

Gli architetti Percier e Fontaine programmarono e misero sistematicamente in opera tipologie, architetture e soluzioni decorative, gradite all'imperatore e, quindi, atte a declamarne la grandezza. È uno stile storicamente paradossale, che rappresenta i sussulti finali di uno stile tipicamente di corte e nel contempo si manifesta come il primo stile autenticamente borghese. Il mobile in stile impero è, dunque, a volte importante, grandioso, "imperiale", e a volte sobrio e semplice, più nel rispetto del repertorio decorativo tipico dello stile. Lo stile impero segnerà un'ulteriore scissione tra forma e contenuto, tra struttura, tipologia, composizione, esecuzione tecnica e decorazione, ornamento e figurazioni. 

E' una novità assoluta: l'arredo di una bella casa borghese, pratica e razionale, in linea con le esigenze abitative del tempo e della nuova classe sociale e con mobili funzionalmente nuovi, prende a prestito tipi di ornamenti aulici che certamente nobilitano, ma in qualche modo anche stonano. Alle raffigurazione usuali, tratte dall'inesauribile mondo antico, si aggiungono la figura del cigno, che conferisce gentilezza e flessuosità, la lettera "N", iniziale di Napoleone, trofei d'armi, corone di alloro, stemmi e armi gentilizi.

In Italia, i primi anni del XIX secolo trovano una Venezia definitivamente spenta e, un po' dovunque, la grande tradizione settecentesca ridotta ormai a un ricordo. Oltre al Maggiolini, peraltro isolato nella sua maniacale volontà di continuare sulla strada del Neoclassicismo più aristocratico, si segnalano l'opera del Tagliafichi e quella del Bonzanigo.

In Inghilterra, dopo i primi anni dell'Ottocento, ancora influenzati dalle grandi figure di Hepplewhite, Sheraton, Hope, si verifica una sovrapposizione di stili e di esperienza durante il periodo dello stile impero. Rifiorisce il passato: lo stile regency di Giorgio IV  (1811-1820) preferisce l'orientaleggiante, le cineserie, il revival gotico.

In Germania i mobili in stile impero attecchrono presto, ma non durarono a lungo: la classe media s'indirizzò verso moduli compositivi più lineari, economici e funzionali, dando vita allo stile o gusto Biedermeier, i cui maggiori rappresentanti furono David Roentgen, classicheggiante, e Carl Lanckardt, più vicino ai canoni estetici dello stile impero.

Un mobile del tutto nuovo che si diffonde in tale periodo è la psiche (specchiera a bilico), mentre i tipi più conosciuti sono la sedia a gondola, gli schienali a lira, il letto a barca, il letto à l'imperiale e i secretaire con frequente uso di baccellature, grifoni, colonne, capitelli, lesene, erme.

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