Durante il Medioevo la maggior parte della popolazione possiede abitazioni di piccole dimensioni e l'arredamento di conseguenza, se esiste, diventa insignificante

arredamento nel periodo medievale

Verso l'anno Mille, però, una lenta ma inarrestabile ripresa politica ed economica spinge la gente a riaggregarsi nel comune, a viaggiare, commerciare, arricchirsi.

Non esistono quasi notizie sul mobile fino all'anno Mille: si ricordano il faldistorio, noto sedile a gambe incrociate che sarà utilizzato per qualche secolo, e il cosiddetto trono di Dagoberto, sedile in metallo, di elevata fattura e qualità risalente al IX secolo.

Dei secoli successivi fino al Quattrocento si sa poco, anche se di più rispetto all'arredamento medioevoevale. Nei secoli XI e XII iniziò la ripresa economica, con la costruzione di molte cattedrali intorno alla metà e sul finire dell'XI secolo, in tutta Europa, e la nascita delle corporazioni delle arti, attivissime e numerose nello stesso periodo.

L'Europa del Duecento e del Trecento è uno sterminato cantiere di fabbriche: prima nelle forme del romanico e poi in quelle del gotico, migliaia di lapicidi e scalpellini spianano, lavorano, scolpiscono: creano figure, modelli e scene fantasiose; incorniciano finestre e portali con archi a tutto sesto o acuti, bifore e trifore.

Accanto a essi lavorano gli artigiani del legno, cui passano, per vicinanza, contaminazione e cultura, i modi estetici e stilistici dei lapicidi.

E' il periodo che gli antiquari chiamano del gotico internazionale: una convenzione ma utile per caratterizzare gli esiti stilistici del mobile tardo-medioevale fino ai secoli del Rinascimento; arredi sacri e profani, utensileria, architettura e arredamento useranno il linguaggio del gotico dovunque, con le ovvie e dovute diversificazioni.

In Spagna, il gotico, risentirà dell'influsso della cultura araba e moresca, mentre in Italia, in Francia e in Germania prevarranno i modi più tipici della cultura nordica, "gotica" appunto, come allora si soleva dire in senso spregiativo. In ogni caso, il mobile, fino al XV secolo, avrà in bella mostra cuspidi, slanci della linea, pinnacoli, archetti acuti e trafori.

Il mobile maggiormente rappresentativo sarà il cassone, rivestito a pastiglia o dipinto, il più delle volte a raffigurare scene nuziali o di devozione, e posto di fronte al letto. Ne rimangono ancora alcuni esemplari presso antiquari e nei musei, specialmente con decorazioni che raccontano di amori tratti dalle opere di Ovidio o della vita di santi penitenti.

Rappresentano il tramite più diretto con l'arredamento rinascimentale.

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