Le antenate dei divani sono le panche di legno antiche, derivate dai cassoni, che fanno la loro prima comparsa tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento: sono lunghi sedili con schienale di varia foggia, frequenti nelle dimore signorili, dove integrano la decorazione lignea parietale.
I mobilieri italiani modificano la panca o cassapanca con schienale nel divano vero e proprio, che si arricchisce di imbottiture, cuscini e stoffe pregiate. Il divano acquista favore e prende larga voga specialmente nei secoli XVII e XVIII.
Queste sono le epoche in cui il divano (altrimenti detto sofà) ebbe gran copia di intagli e dorature e grande varietà di forme: controcurve, doppia spalliera, ecc.
Anche le stoffe di copertura assumono grande importanza: sono ricche di bellissimo disegno, che a volte riprende quello della parete della sala cui il divano è destinato.
La Francia offri modelli suggestivi e adatti a variazioni spesso singolari. Ma fu Venezia a trovare anche in questo genere la sua strada, applicandosi a creare divani che bene si accordavano con gli infiniti altri mobili del salotto: mensole, specchiere, poltrone, cassettoncini, scrivanie a ribalta, colonne reggivaso.