Tavoli di una certa importanza artistica apparvero già nel secolo XIV e furono in prevalenza di costruzione italiana.
Ma occorre ricordare che comunemente anche nel tardo Medioevo la tavola era usata soltanto per il pasto e al suo aspetto esteriore non si attribuiva importanza: una tovaglia o coperta la nascondeva alla vista. Generalmente consisteva in un asse lungo che posava su cavalletti e poteva essere smontato e portato via dopo il pranzo.
Solo nel secondo Rinascimento il tavolo rozzo e smontabile scompare per far luogo al tavolo spesso, levigato, inamovibile su robusti sostegni sagomati o su gambe tornite. Più che al piano, le cure degli artigiani si rivolgono infatti alle gambe: si può accennare alla gamba a S del primo Settecento o alla forma rastremata del secolo XVIII avanzato.
Quanto alle diverse strutture e alle funzioni decorative del tavolo si può partire dal modello fiorentino con piano a mosaico di pietre dure del secolo XVI per arrivare al tavolone di parata riccamente scolpito a volute della metà del Settecento e al periodo neoclassico quando le tavole si modificano ancora nella forma delle gambe, verticali e scannellate.
Finché lo stile Impero ci offre col tavolo, generalmente a piano rotondo sostenuto su tre gambe e con fregi cesellati lungo il bordo, uno dei mobili più caratteristici dell'epoca, spesso di incomparabile bellezza.